Non vi è modo migliore per sintetizzare la spiritualità di Giovanna Jugan se
non nelle parole di Gesu’: “Io ti lodo Padre, Signore del Cielo e della Terra, poiché tu hai nascosto queste cose ai colti e ai saggi, rivelandole ai piccoli. Sì, Padre, questa è stata la tua gentile volontà. … Venite a me voi che siete affaticati ed oppressi ed io vi darò riposo. Prendete il mio giogo su di voi ed imparate da me che sono mite ed umile di cuore.”
Guidata dal Vangelo ed influenzata da due grandi maestri della spiritualità cattolica, la spiritualità di Jeanne è il dono unico dello Spirito Santo alla Chiesa.
Tutta per te o mio Gesù!
Da San Giovanni Eudes, maestro della Scuola francese di spiritualità, Jeanne imparò che la vita cristiana è la continuazione della vita e delle virtù di Gesù. Egli insegnava: “Noi dobbiamo essere molti altri Cristo sulla terra, per poter continuare il suo operato.”
Giovanna venne soprattutto indirizzata a continuare l’umiltà di Cristo. Ella diceva spesso: “ Per essere buone Piccole Sorelle, dobbiamo essere molto piccole, molto umili. “Ella imitava così tanto Cristo da far divenire suo, il suo insegnamento: “Imparate da me che sono gentile ed umile di cuore.”
A Gesù attraverso Maria
Giovanna Jugan imparò attraverso San Giovanni Eudes che “ arrivare al cuore di Maria, significa arrivare al cuore di Gesu’”.
Ella amava Nostra Signora e credeva nel potere della sua intercessione. Ella irradiava la sua umiltà, la sua purezza ed il suo spirito di servizio gioioso. Ella era solita dire che l’Ave Maria ci avrebbe condotte in Paradiso e le ultime parole di Giovanna, sulla terra, furono rivolte a Maria: “O Maria tu sai quanto io ti ami e quanto grandemente io desideri vederti…”
Un tutt’uno con i Poveri
Attraverso la Comunità da lui fondata, San Giovanni di Dio comunicò a Giovanna Jugan lo spirito vivo della carità che animò il suo operato e che ispirò il nostro quarto voto di ospitalità.
Per Giovanna, così come per Giovanni di Dio, i poveri erano proprio le membra sofferenti del Corpo di Cristo.
L’ ospitalità rappresentava il mezzo per poterli accogliere con la misericordia e con l’amore compassionevole di Dio.
I fratelli di San Giovanni di Dio le insegnarono anche l’arte di saper mendicare per i poveri. Nel cuore di ciò che appariva come un’attività umiliante, vi era invece, una visione profetica di umana solidarietà.
San Giovanni di Dio ispirò le persone della sua epoca, dicendo: “Giovanna condivise questa convinzione, certa che Dio avesse affidato ogni persona all’amore di tutti. (tradizione del mendicare)”
Beati siano i Poveri di spirito!
L’affidamento di Giovanna alla Provvidenza Divina fu totale. Ella spesso diceva: “Dateci la Casa e se Dio la riempie, Dio non la abbandonerà”. Giovanna Jugan credeva nei poveri di spirito, coloro i cui doni provengono dall’alto dei Cieli ed ella affermava: “ È bello essere poveri, non avere nulla per attendere tutto dal Buon Dio.”
La devozione di Giovanna a San Giuseppe era null’altro che l’estensione della sua fede in Dio. In Giuseppe ella trovò un padre a somiglianza del nostro Padre Celeste, la cui Provvidenza si occupa dei più piccoli.
Ella si rivolgeva a Lui per ottenere il pane per i poveri e lo scelse come Protettore della Congregazione.
Il Carisma Fondante
Padre Eloi Leclerc, un anziano sacerdote francescano e scrittore, ha splendidamente catturato l’essenza del carisma di Giovanna come fondatrice nel suo libro, Il deserto e la rosa. Ha scritto: C’era un altro punto su cui Giovanna insisteva, legato al primo, e complementare. Non è facile da definire. In lei era prima di tutto una fiamma. Le si illuminavano gli occhi quando ne parlava. Si sentiva il fuoco della passione che si accendeva in lei. Un giorno pronunciò queste parole ardenti, magnifiche nella loro semplicità: “Essere una Piccola Sorella dei Poveri! Rendere è la nostra felicità…”. Tutta la missione e la felicità delle Piccole Sorelle è qui contenuta: rendere felici i poveri, dare felicità ai poveri.