l’omelia di canonizzazione di Papa Benedetto

11 Ottobre 2009.

Cari fratelli e sorelle,

“Vieni, seguimi” Questa è la vocazione cristiana che nasce dalla proposta d’amore del Signore e può essere realizzata solo nella nostra risposta d’amore. Gesù invita i suoi discepoli a dare la vita completamente, senza calcoli né interesse personale, con fiducia incondizionata in Dio. I santi accolgono questo invito esigente e si dispongono con umile docilità alla sequela di Cristo Crocifisso e Risorto. La loro perfezione, nella logica della fede a volte umanamente incomprensibile, consiste nel non mettersi più al centro, ma nello scegliere di andare controcorrente, di vivere in linea con il Vangelo.

È quello che hanno fatto i cinque santi che oggi sono sostenuti con grande gioia per la venerazione della Chiesa universale: Zygmunt Szczęsny Feliński, Francisco Coll y Guitart, Jozef Damien de Veuster, Rafael Arnáiz Barón e Maria della Croce (Jeanne Jugan). In essi contempliamo le parole dell’apostolo Pietro compiute: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito” (v. 28), e la rassicurazione confortante di Gesù: “non c’è nessuno che abbia lasciato la casa o i fratelli o le sorelle o la madre o il padre o i figli o le terre, per me e per il Vangelo, che non riceverà il centuplo in questo tempo… con le persecuzioni e nell’epoca che verrà la vita eterna” (vv. 29-30)…

Con il suo ammirevole lavoro al servizio degli anziani più bisognosi, Santa Maria della Croce è anche come un faro per guidare le nostre società che devono sempre riscoprire il luogo e il contributo unico di questo periodo della vita. Nata nel 1792 a Cancale in Bretagna, Giovanna Jugan si preoccupava della dignità dei suoi fratelli e delle sue sorelle in umanità che l’età aveva reso più vulnerabili, riconoscendo in loro la Persona di Cristo stessa. “Guardate i poveri con compassione”, diceva, “e Gesù vi guarderà gentilmente nel vostro ultimo giorno”.

 Jeanne Jugan concentrava sugli anziani uno sguardo compassionevole tratto dalla sua profonda comunione con Dio nel suo servizio gioioso e disinteressato, che svolgeva con dolcezza e umiltà di cuore, desiderando di essere povera tra i poveri. Giovanna ha vissuto il mistero dell’amore, accettando pacificamente l’oscurità e lo svuotamento di sé fino alla morte. Il suo carisma è sempre attuale, mentre tanti anziani soffrono di numerose forme di povertà e di solitudine e talvolta sono anche abbandonati dalle loro famiglie. Nelle Beatitudini Jeanne Jugan ha trovato la fonte dello spirito di ospitalità e di amore fraterno, fondato sulla fiducia illimitata nella Provvidenza, che ha illuminato tutta la sua vita.

 Questo dinamismo evangelico continua oggi in tutto il mondo nella Congregazione delle Piccole Sorelle dei Poveri, da lei fondata e che testimonia, sul suo esempio, la misericordia di Dio e l’amore compassionevole del Cuore di Gesù per i più umili. Che Santa Giovanna Jugan sia per gli anziani una viva fonte di speranza e per coloro che si impegnano generosamente a servirli, un potente stimolo a proseguire e sviluppare la sua opera!

Cari fratelli e sorelle, ringraziamo il Signore per il dono della santità che risplende oggi nella Chiesa con una bellezza unica. Mentre saluto con affetto ciascuno di voi, Cardinali, Vescovi, autorità civili e militari, sacerdoti, religiosi e religiose e fedeli laici di varie nazionalità che partecipano a questa solenne celebrazione eucaristica, vorrei rivolgere a tutti l’invito a lasciarvi attrarre dagli esempi luminosi di questi Santi, a lasciarvi guidare dal loro insegnamento affinché tutta la nostra vita diventi un canto di lode all’amore di Dio. Che la loro celeste intercessione ci ottenga questa grazia e, soprattutto, la materna protezione di Maria, Regina e Madre dell’umanità. Amen.

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